All'estremo nord-ovest della Georgia, arroccata tra le più alte vette del Caucaso si cela un luogo colmo di mistero e fascino: la Svanezia. Il paesaggio montuoso è contraddistinto da piccoli villaggi da cui si elevano alte torri di pietra chiamate ‘koshki’, ogni famiglia ne possedeva una adiacente alla propria casa, in caso di pericolo si rinchiudeva nella sua sommità insieme ad averi, icone, manoscritti. Queste torri hanno difeso il popolo svan dalle continue ondate di eserciti mongoli, persiani e turchi che devastarono gran parte della Georgia, custodendo cultura e tradizioni fino ai giorni nostri. Si narra che le torri servivano anche per difendersi da scorribande interne, il popolo svan infatti era noto per le sanguinose faide famigliare che si trascinavano per decenni. La polizia è riuscita a mettere ordine in questa regione solo nei primi anni 2000, con il presidente Mikheil Saak'ashvili.
Non esiste altro luogo al mondo che abbia mantenuto il vita le tradizioni del medioevo, dove usi e credenze precristiane non hanno modificato nemmeno nella forma la loro celebrazione e che scandiscono i tempi della comunità. La religione nello Svaneti si basa su un sistema indigeno, simile per molti aspetti a quello di altre comunità caucasiche, che è stato influenzato dal lungo e intenso contatto con il Mazdaismo (presumibilmente attraverso gli osseti) e il cristianesimo ortodosso. L'anno è segnato da un gran numero feste maggiori e minori legate alle stagioni che cambiano, al raccolto, alla commemorazione dei defunti, gli Dei vengono invocati praticando sacrifici animali, si offre loro cibo e bevande, è importante notare che poiché l'uva non può essere coltivata nell'Alto Svaneti, la vodka è la bevanda rituale, non il vino come nella pianura della Georgia.
Il popolo Svan ha sempre avuto una stretta relazione con il mondo dei defunti, la Lamproba è una festa che suggella la sottile divisione tra vita terrena e l'aldilà, si festeggia in accordo al calendario lunare generalmente a metà febbraio: le persone nel tardo pomeriggio si recano nei nei cimiteri dei vari villaggi portando fasci di legna di betulla fatta seccare nell'autunno, mentre con vari di tipi di pane, carne, frutta e vodka vengono preparati banchetti di fronte ad ogni tomba. All'imbrunire si da fuoco alla legna, i cimiteri si illuminano, le persone brindano e mangiano ricordando i loro cari che vengono scaldati in questa festa.
WORKSHOP FOTOGRAFICO IN SVANEZIA 12-17 FEBBRAIO 2020 >>>> Workshop di reportage in concomitanza con la festa della Lamproba, un occasione per documentare le tradizioni dello Svaneti e visitare questi luoghi in inverno, raggiungeremo Ushguli, villaggio a 2300m di altezza, patrimonio Unesco.
© beniamino pisati
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